Surroga mutuo: i tassi ai minimi sono ancora la scelta migliore per risparmiare
L’evoluzione di Euribor ed Eurirs
Il tasso Euribor (3 mesi) ha registrato il suo minimo storico a metà marzo 2020 (sfiorando -0,50%), ha intrapreso un percorso di risalita che lo ha riportato fino a -0,16% ad Aprile. Ai primi di Maggio è comunque rientrato ad un livello più consono al suo percorso di lungo periodo, -0,29% ultima rilevazione.
L’Eurirs (25 anni) – riferimento per i tassi fissi – ha invece toccato il minimo storico a Marzo 2020 segnando -0,11%. L’ultima rilevazione del mese di Aprile ha fatto registrare -0,14% livello che permette oggi di trovare sul mercato mutui a tasso fisso che raramente abbiamo visto in precedenza.
Fisso o variabile, un esempio pratico
Stando alle dinamiche dei tassi di Aprile, si calcola l’importo della rata mensile di un mutuo ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando che l’immobile valga 160.000 € e che lo spread medio di mercato si attesti all’1% sia per il tasso fisso che per il tasso variabile. Con un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata di 442 euro, circa 19 euro in più rispetto a quanto dovremmo sostenere se scegliessimo un mutuo a tasso variabile, in quanto la sua rata ammonta a 423 euro.

Questo chiaramente se i tassi rimanessero sempre agli attuali livelli, cosa che è difficilmente verificabile in un orizzonte temporale così lungo. Volendo optare per la situazione di maggior risparmio, ovvero quella del mutuo variabile, è fondamentale capire quanto il reddito del nucleo familiare sia in grado di sopportare eventuali aumenti di rata, sia in termini di capacità di rimborso sia in termini di sostenibilità del tenore di vita che si è abituati ad avere.
