Mutuo prima casa lavoratori precari con garanzia dello Stato
Mutuo prima casa lavoratori precari con garanzia dello Stato. Se sta avendo un buon successo il bonus prima casa giovani 2021, il mutuo garantito per l’80% dallo Stato, non deve essere dimenticata un’altra opportunità quasi equivalente: il mutuo prima casa lavoratori precari. Anche questo è garantito dallo Stato, anche se solo fino al 50% della somma complessiva erogata.
L’agevolazione è stata immaginata per consentire l’accesso al credito anche a lavoratori non in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Una platea che è sempre più vasta e che riguarda in particolare i giovani (e del resto anche il bonus prima casa giovani 2021, come sapete, è dedicato agli under 36 con un reddito annuo inferiore a 40mila euro).
Nella formula dei lavoratori precari o atipici rientrano queste categorie:
lavoratori a tempo determinato lavoratori part time
lavoratori stagionali
lavoratori a chiamata (e così via).
Mutuo prima casa lavoratori precari con garanzia dello Stato: massimo 250mila euro
Vediamo come funziona il mutuo prima casa lavoratori precari con garanzia dello Stato.
Il fondo è stato creato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze proprio per agevolare le giovani coppie senza un contratto di lavoro a tempo determinato.
Si rivolge in particolare alle coppie under 35 o meglio dove uno dei due ha meno di 35 anni.
Il mutuo prima casa non può avere un valore superiore a 250.000 euro e il fondo si impegna a prestare una garanzia pari al 50% dell’importo finanziano (quindi fino a 125mila euro).
Le banche che hanno aderito all’iniziativa mutuo prima casa lavoratori precari con garanzia dello Stato si sono impegnate a limitare la richiesta di altre garanzie a chi presentava la domanda.
L’ipoteca sull’immobile: potrebbe essere garanzia sufficiente
Tra le garanzie richiesta dalle banche aderenti c’è comunque l’ipoteca sull’immobile che viene acquistato (e un classico di tutti i mutui casa).
Se il rapporto tra mutuo e valore della casa è contenuto, la banca potrebbe accontentarsi di questa sola garanzia.
In genere basta solo l’ipoteca sull’immobile quando il finanziamento copre il 40/50% del valore complessivo dell’immobile. In questo caso, anche se il cliente dovesse perdere il lavoro alla scadenza del contratto la somma realizzata per la vendita sarà sufficiente a coprire il mutuo.
Se invece con il mutuo prima casa lavoratori precari con garanzia dello Stato si intende richiedere una somma che copra il 70/80% o addirittura del 100% del valore dell’immobile sarà necessario avere un garante o una copertura assicurativa.
La copertura assicurativa
Analizziamo prima la copertura assicurativa. Di cosa si tratta? La banca richiede una polizza per coprire il rischio di perdita del lavoro. O anche la riduzione delle ore o ancora il mancato rinnovo del contratto.
In questi casi chi contrae l’assicurazione è anche chi richiede il mutuo. E sarà quindi lui a dover pagare il premio, in genere all’inizio del finanziamento.
Nel caso si verificassero le condizioni che sono coperte dall’assicurazione (come il mancato rinnovo di un contratto a tempo determinato), sarà la polizza a coprire il rischio di un mancato pagamento delle rate (da sei mesi a un anno).
E quindi, il beneficiario dell’assicurazione, è la stessa banca che ha erogato il mutuo prima casa lavoratori precari con garanzia dello Stato.
La copertura assicurativa per i mutui di lunga durata è una prassi per le banche (in alcuni casi condannata). Per i lavoratori precari comunque si tratta di una soluzione che ha una sua solidità, perché nonostante il contratto di lavoro atipico consente di fornire alla banca una valida garanzia.
In pratica facendo diminuire i rischi per l’istituto di credito aumenta in modo notevole la possibilità di accesso al finanziamento.